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Secondo la maggior parte degli esperti, le più grandi banche statunitensi stanno attraversando un momento difficile. Hanno problemi significativi, a giudicare dalla dinamica delle quotazioni azionarie, concludono gli esperti.
Analizzando l'indicatore XLF, che tiene traccia del movimento delle azioni nelle banche statunitensi, si registra un calo costante delle quotazioni per 12 giorni consecutivi. Gli esperti ritengono che questo sia il più lungo declino continuo negli ultimi 20 anni. Ricordiamo che dall'inizio di quest'anno, i titoli di tutte le principali banche americane sono in territorio negativo.
Le quotazioni azionarie in calo hanno riguardato non solo le istituzioni finanziarie degli Stati Uniti. La maggior parte delle principali banche mondiali mostra una tendenza al ribasso. La loro capitalizzazione a partire dalla fine di gennaio 2018 è stata ridotta del 22%. Secondo le osservazioni dell'edizione online Zerohedge, al momento è stata fissata la correlazione tra i futures sulle valute europee e americane e la dinamica delle azioni delle banche globali. In precedenza, nel 2016, le posizioni corte sono aumentate bruscamente, il che ha innescato una crescita della capitalizzazione del settore bancario, ma al momento la situazione è cambiata.
Gli esperti ritengono che lo stato attuale delle cose sia un segno di stress finanziario. I principali regolatori mondiali dovrebbero prestare attenzione a questo e iniziare a reagire, anziché continuare a stringere la politica monetaria e creditizia, riassumono gli analisti.
Ricordiamo che pochi giorni fa, il Federal Reserve System (FRS) degli Stati Uniti ha pubblicato i risultati degli stress test delle principali istituzioni finanziarie del paese. Tutte le principali banche statunitensi hanno soddisfatto i requisiti minimi stabiliti dalla Fed nel primo turno degli stress test annuali. Gli esperti sono sicuri che tutte le 35 banche che hanno partecipato al test saranno in grado di continuare a concedere prestiti anche con significativi sconvolgimenti finanziari. La perdita aggregata di queste istituzioni finanziarie in caso di crisi sarà di $578 miliardi, ma saranno in grado di sopravvivere senza attirare l'assistenza finanziaria.
