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Il dollaro è salito al massimo di 6 mesi rispetto all'euro dopo la pubblicazione di dati che indicano un rallentamento dell'attività commerciale nell'area dell'euro, mentre il calo degli interessi in attività rischiose ha ridotto il dollaro rispetto allo yen giapponese.
L'indice del dollaro rispetto al paniere delle principali valute è aumentato dello 0,4 percento, raggiungendo 93,982 punti, con il massimo della sessione a 94,116 punti, che è il risultato più alto dal 12 dicembre. L'euro è sceso dello 0,62%, a $1,1705, il tasso più debole da metà novembre. La crescita economica nella zona euro ha rallentato molto più del previsto, il che solleva preoccupazioni circa un'ulteriore espansione economica.
"Ci sono alcuni problemi nei tassi di crescita economica, e sebbene la fine del programma di allentamento quantitativo fosse prevista a settembre, se questi problemi di crescita persistono, è probabile che la BCE possa posticipare la liquidazione fino a dicembre", credono esperti di Silicon Valley Bank, California.
Il dollaro è sceso dello 0,85 per cento rispetto allo yen giapponese, il peggior calo del giorno dalla fine di marzo. Lo yen tende a salire in tempi difficili, dal momento che il Giappone è il più grande paese creditore del mondo e i trader sono inclini ad assumere che gli investitori giapponesi rimpatriaeranno i fondi durante i periodi di crisi.
La sterlina è scesa al minimo del 2018 dopo che un'inflazione più debole del previsto nel Regno Unito ha messo in dubbio che la Banca d'Inghilterra aumenterà i tassi di interesse quest'anno.