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Mark Leibovit, editore della rivista VR Metals/Resource Letter, ha cambiato la sua precedente visione ottimistica a una neutrale, spiegando di aver preso in considerazione il repentino balzo del valore del dollaro statunitense. Anche Colin Cieszynski, capo stratega di mercato della SIA Wealth Management, ha dichiarato di essere orientato al ribasso, poiché la reazione del mercato ai dati sull'occupazione nel settore non agricolo e all'inflazione dei salari ha spinto verso l'alto il rendimento dei titoli del Tesoro e il dollaro. Si aspetta ora che la Federal Reserve sarà meno accomodante.
James Stanley, senior market strategist di Forex.com, prevede un aumento del prezzo questa settimana, citando la tendenza dell'oro quest'anno a creare trappole per gli orsi e poi invertire subito la tendenza. Tuttavia, questa settimana ci saranno altri due fattori trainanti: il CPI e il FOMC, quindi la situazione potrebbe cambiare rapidamente.
Invece Adrian Day di Adrian Day Asset Management ha cambiato la sua posizione da neutrale a negativa, ritenendo che il rapporto NFP abbia distrutto l'ottimismo generato da altri recenti rapporti. Secondo lui, l'oro potrebbe facilmente scendere al di sotto dei 2000$ e mantenersi intorno ai 1975$.
Tuttavia, le premesse fondamentali indicano che la Federal Reserve e altre banche centrali smetteranno di inasprire la politica monetaria in presenza di un'inflazione stabile, e questo scenario è molto ottimistico per l'oro.
Daniel Pavilonis, Senior Commodity Broker di RJO Futures, ritiene che la pausa della scorsa settimana nella crescita del prezzo del metallo giallo sia coincisa con una pausa nella diminuzione del rendimento delle obbligazioni. A suo avviso, la geopolitica è stata la causa del picco del prezzo dell'oro fino al massimo storico. Egli ritiene che le criptovalute stiano rubando parte del potere d'acquisto dell'oro. Pertanto, prevede un trend laterale nella settimana attuale intorno al livello di 2000$ l'oncia.
Al sondaggio hanno preso parte 15 analisti di Wall Street. Tre di loro, ovvero il 20%, prevedono un aumento del prezzo questa settimana. Otto analisti, ovvero il 53%, prevedono un calo. I restanti quattro, ovvero il 27%, sono neutrali.
Mentre nel sondaggio online sono stati espressi 729 voti. Gli investitori rimangono ottimisti: 428 investitori al dettaglio, ovvero il 59%, si aspettano un aumento del prezzo; 167, pari al 23%, prevedono una riduzione e 134, ovvero il 18%, sono neutrali.
Questa settimana le Banche Centrali torneranno ad occupare il centro della scena delle notizie.
Mercoledì verrà presa la decisione del FOMC sui tassi di interesse. Giovedì seguiranno le decisioni della BCE e della Banca d'Inghilterra. Si presume che tutti e tre i paesi manterranno i tassi di interesse invariati. Tuttavia, è consigliabile seguire le notizie.
Le prossime pubblicazioni di dati degne di nota includono l'indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, che sarà pubblicato martedì. Poi, mercoledì, l'indice dei prezzi al produttore negli Stati Uniti e venerdì l'indagine sulla produzione Empire State e l'indice PMI preliminare.
Auguro a tutti una buona settimana di trading!
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