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Il sondaggio ANZ Business Outlook del mese di aprile ha rivelato un netto calo nei livelli di attività e redditività, accompagnato da tendenze contrastanti delle pressioni inflazionistiche. La fiducia delle imprese in Nuova Zelanda è diminuita ad aprile di 8 punti, arrivando a +15, mentre la quota netta delle aziende che prevedono costi più elevati e un aumento dei prezzi nei prossimi tre mesi è aumentata.
Questa tendenza è particolarmente pericolosa per l'economia, perché, da un lato, le condizioni finanziarie restrittive influenzano chiaramente l'economia (il che implica la necessità di ridurre i tassi), ma allo stesso tempo ci sono segnali di una ripresa dell'inflazione (il che suggerisce la necessità di mantenere i tassi elevati). Di conseguenza, il vero dilemma è come la Banca centrale della Nuova Zelanda (RBNZ) interpreterà i dati in arrivo e come ciò influenzerà le previsioni sui tassi, il che, infine, determinerà il tasso di cambio del dollaro neozelandese (NZD).
Domani verrà pubblicato il rapporto sull'occupazione del primo trimestre, di maggiore interesse sono i parametri che incidono direttamente o indirettamente sull'inflazione, su cui si concentrerà la RBNZ. Secondo le previsioni, la media del salario orario nel settore privato dovrebbe diminuire dal 6,6% annuo al 5,9% annuo, che comunque rimane troppo alto rispetto al target di inflazione della RBNZ.
Le previsioni della RBNZ indicano che il tasso sarà in media del 5,25% nei prossimi due anni. Per cambiare queste previsioni, serve un forte fattore interno, che al momento manca. Il dollaro neozelandese, confrontato con il dollaro USA, ha buone prospettive di rafforzamento, ma ciò richiederebbe che la Fed iniziasse a tagliare i tassi. Finora, i mercati non vedono questa possibilità prima di settembre, quindi il NZD rimane in un canale ribassista.
Il posizionamento su NZD nella settimana in esame non è cambiato, con una posizione corta netta di 0,71 miliardi e una prospettiva neutrale-negativa. Il prezzo di liquidazione è vicino alla media a lungo termine, senza una direzione definita.
La crescita correttiva della coppia NZD/USD ha incontrato una resistenza a metà del canale ribassista. La correzione potrebbe evolversi se i risultati della riunione della Fed di mercoledì permetteranno ai mercati di rivedere le previsioni sui tassi a favore di due riduzioni nel corso dell'anno (il che appare improbabile), o se il rapporto sul mercato del lavoro della Nuova Zelanda continuerà a mostrare un'elevata crescita salariale, in questo caso la crescita potrebbe concludersi vicino al limite superiore del canale a 0.6050/70. Tuttavia, appare più probabile lo scenario di una fine della crescita correttiva con un'inversione verso il basso, in direzione del limite inferiore del canale a 0.5800/20.
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