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In un mondo in continua evoluzione, è illusorio contare sulla stabilità. Bitcoin è sul punto di divergere dalle azioni statunitensi per la prima volta dal 2014. L'S&P 500 è salito del 16% dall'inizio di gennaio, mentre BTC/USD è sceso del 3% nello stesso periodo. Sebbene ci sia ancora molto tempo fino alla fine dell'anno, il 2025 è stato caratterizzato da una discrepanza tra gli asset digitali e la propensione al rischio globale.
Andamento di Bitcoin e S&P 500
Bitcoin è un asset impulsivo: lo si compra quando i prezzi salgono. I tentativi di collegare le variazioni della criptovaluta con gli indici azionari o con l'oro quest'anno si sono infranti contro la realtà. Azioni e metalli preziosi hanno sottratto capitali agli ETF, causando il calo della coppia BTC/USD. Ad esempio, il più grande ETF specializzato, iShares Bitcoin Trust di BlackRock, ha registrato la sua più lunga serie di perdite dal suo lancio nel gennaio 2024.
Nelle cinque settimane precedenti al 28 novembre, gli investitori hanno ritirato da quel fondo 2,7 miliardi di dollari. Il deflusso è proseguito anche nella sesta settimana. La presenza di tali deflussi, nonostante i tentativi di recupero di BTC/USD, mette in discussione l'affidabilità del rally del token.
Flussi di capitale in iShares Bitcoin Trust
Ne consegue che Bitcoin non ha soddisfatto le aspettative degli investitori legate alla benevolenza della nuova amministrazione americana. Durante la campagna presidenziale Donald Trump promise di fare dell'America la capitale mondiale delle criptovalute, la questione non è andata oltre l'approvazione della legislazione sulle stablecoin da parte del Congresso. Gli Stati Uniti hanno creato una riserva crypto, ma con token confiscati e non tramite acquisti diretti.
Tuttavia, si può leggere la situazione da un'altra prospettiva. In un orizzonte d'investimento di due anni, Bitcoin sovraperforma le azioni americane. Gli indici azionari stavano semplicemente recuperando terreno nel 2025. Il prossimo anno tutto potrebbe tornare alla normalità, soprattutto perché oltre il 75% dei gestori intervistati da Bloomberg prevede che sui mercati finanziari persisterà un contesto favorevole agli asset rischiosi.
A mio parere, Bitcoin rimane un asset redditizio; è solo che l'euforia per l'impatto positivo di Donald Trump sul mercato delle criptovalute lo ha spinto troppo oltre. Agli investitori conviene moderare gli appetiti e, rimboccandosi le maniche, ricostruire la fiducia nel token persa nel 2025.
Le correlazioni possono essere ripristinate, e molto probabilmente lo saranno. Nel frattempo, il rally di Natale degli indici azionari USA, in concomitanza con il continuo ciclo di allentamento monetario della Fed, aiuterà Bitcoin. A meno che la Fed non spaventi gli investitori segnalando una pausa nel ciclo di tagli dei tassi.
Tecnicamente, sul grafico giornaliero di BTC/USD i tori stanno tentando di recuperare il pattern di inversione 1‑2‑3. Se gli acquirenti riusciranno a superare le resistenze vicino ai livelli pivot a 92.700 e 94.000, le possibilità di completare il pullback aumenteranno e i trader avranno punti di ingresso per posizioni long su Bitcoin.
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