16.01.202011:38 Forex Analysis & Reviews: Trump ha aggiunto ottimismo ai mercati, l'EUR ha possibilità di crescita, la GBP è neutrale

La prima fase dell'accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina è fermata: è sicuramente un fattore positivo per i mercati. La firma riduce l'incertezza globale a breve termine e poiché Trump è riuscito a ottenere, se non una vittoria economica, almeno una vittoria politica, la probabilità di un'altra escalation da parte degli Stati Uniti è significativamente ridotta, visto che ciò potrebbe avere un impatto negativo sulle elezioni presidenziali.

Il rischio di tariffe in costante aumento viene eliminato. Nonostante il fatto che le tariffe precedentemente adottate rimangano per lo più valide, gli Stati Uniti hanno promesso di ridurre le tariffe sulle merci per un importo di $ 120 miliardi dal 15% al 7,5% e di rifiutare di accettare tariffe più elevate per un importo di circa $ 160 miliardi. Allo stesso tempo, Trump ha promesso di continuare a ridurre tariffe se si conclude la fase due dell'accordo.

Cosa offre questa situazione ai mercati oltre a ridurre l'incertezza? Perlomeno, è probabile un miglioramento delle prospettive di una ripresa del commercio mondiale, il che significa che una domanda costante per le attività redditizie è probabile. La fuga nell'oro e nelle obbligazioni viene posticipata: questa è la conclusione principale. Per quanto tempo? ecco la domanda.

L'enfasi nell'accordo è sull'aumento delle esportazioni statunitensi in Cina, ma la maggior parte dei problemi strutturali rimane. Il programma cinese del 2025, volto a superare la dipendenza del paese da risorse e tecnologie straniere, continuerà: abbandonarlo è assolutamente impensabile per la parte cinese.

I dati macroeconomici sono passati in secondo piano, comunque sono di qualche interesse. I prezzi alla produzione negli Stati Uniti hanno mostrato una crescita inferiore alle previsioni a dicembre, le relazioni sulle vendite al dettaglio e le dinamiche dei prezzi all'importazione e all'esportazione saranno pubblicate oggi, e in effetti il dollaro non ha aggiunto alcun argomento per un ulteriore rafforzamento.

EUR/USD

L'apparente crescita degli indici PMI sta gradualmente portando ai cambiamenti nel settore reale dell'economia: a novembre la produzione industriale è cresciuta dello 0,2%, il declino annuale è sceso all'1,5%, entrambi gli indicatori sono peggiori del previsto, ma migliori di ottobre.

Christine Lagarde terrà un grande discorso a Francoforte la sera. Ieri l'euro ha reagito alla conclusione dell'accordo con la crescita e oggi l'umore generale rimane rialzista. EUR/USD è tornato sopra 1,1150, la resistenza di 1,116 è troppo debole, la crescita è probabile durante la giornata con l'obiettivo nella zona di resistenza di 1,1180/90.

GBP/USD

L'indice dei prezzi al consumo nel Regno Unito è sceso al minimo negli ultimi 3 anni. A dicembre la crescita dei prezzi è stata pari a zero, nonostante le vendite di Natale e la crescita delle attività tradizionale. La crescita su base annua è rallentata all'1,3% dall'1,5% un mese prima.

La probabilità del taglio dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra in una riunione di gennaio ha superato il 70%. Un rappresentante della BoE Saunders, che incita ad allentare la politica monetaria da novembre, ha nuovamente chiesto un taglio immediato del tasso, poiché, secondo la sua opinione, questa non sarebbe una misura preventiva, ma è un vero bisogno urgente, poiché altrimenti i rischi della "trappola dell'inflazione" aumenteranno. Le sue parole fanno eco alle preoccupazioni espresse dagli altri tre membri dell'ufficio la scorsa settimana.

Il rendimento delle obbligazioni di stato a 10 anni nel Regno Unito, che erano ancora sopra lo 0,8% all'inizio di gennaio, è sceso allo 0,645% giovedì mattina. Si tratta di un calo notevolmente più forte rispetto ai treasuries statunitensi a 10 anni e indica uno spread crescente, nonostante il fatto che il mercato sia incline ai tassi più bassi da parte della Fed..

È poco probabile che l'inflazione inizi la ripresa nel 2° trimestre, dato il probabile calo dei prezzi dell'elettricità e del gas naturale, nonché un modesto recupero della sterlina dai minimi raggiunti in autunno.

Tecnicamente, la sterlina appare neutrale, la volatilità dopo un tempestoso dicembre è diminuita notevolmente. Dati i dati fondamentali, le possibilità di riprendere la crescita appariranno deboli. La zona di equilibrio è 1.2980/3000: è leggermente inferiore ai livelli attuali, quindi è probabile una leggera diminuzione durante la giornata e un tentativo di testare la linea di trend 1.2950/60.